Giandomenico Fracchia è uno sfortunatissimo impiegato di un'industria di cioccolato. Quotidianamente è bersaglio di scherzi e ripetute prese in giro da parte dei suoi colleghi, nonché dal presidente, il quale lo considera l'ultimo elemento dell'intera azienda. Causa la sua perfetta somiglianza ad un pericoloso criminale soprannominato Belva Umana ricercato da tutte le forze di Polizia, egli si ritroverà ad essere arrestato più e più volte. Nonostante lui poi sarà fornito di uno speciale documento, al fine di non essere più d'intralcio all'attività investigativa, il suo calvario non terminerà creando situazioni comiche, brillanti ed impreviste lungo tutta la durata del film.
Non appena casualmente la vera Belva Umana verrà in contatto con lo sfortunato malcapitato, riconoscerà immediatamente la fortuita copertura che può invece offrirgli come sosia, nonostante lo reputi un "imbranato"; egli comunque sottrarrà l'importantissimo foglio per tentar di continuare indisturbato la sua attività illecita. In alcuni casi, però, è Fracchia a dover uscire e sostituirlo portando con sé tale documento, come quando verrà costretto ad incontrare prima gli uomini arruolati dal criminale per una rapina in banca, e poi la sua madre terribile di origini siciliane. Dopo ripetute scene rocambolesche nonché inseguimenti vari entrambi verranno uccisi (il primo dai carabinieri, il secondo dalla polizia) e si ritroveranno nell'aldilà dove gli verrà nuovamente richiesto di esibire l'originario e tanto prezioso lasciapassare. Avendo precedementemente sostituito l'originale con alcuni fogli di giornale, Fracchia sarà condannato all'inferno per il resto dei suoi giorni al contrario del criminale che sarà accolto con grazia in paradiso.
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