All'alba del Novecento, Maria Sarti (M. Vitti), attrice di sceneggiate, sogna di diventare una grande del teatro di prosa. Diventa, invece, una soubrette del varietà e conquista la fama, inventando la "mossa", col soprannome di Ninì Tirabusciò. Ispirato alla vera storia di Maria Campi (qui Sarti), il film non manca di ambizioni nella rievocazione storica: il regicidio di Monza, i primi scioperi, la moda dannunziana, il futurismo, fino all'entrata dell'Italia in guerra. Le scene di Flavio Mogherini e la fotografia di Carlo Di Palma aiutano. Ma la cornice vale più del quadro, indeciso tra l'ironia e il resoconto storico-cronachistico. Anche la Vitti, pur attraente e divertente, va un po' troppo a ruota libera. In sospeso e irrisolto lo spunto della "mossa" come replica plebea al conformismo repressivo borghese.
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